Un incontro d’autore nato per unire arte, poesia e relazione autentica.
Una serata dove la lentezza è diventata sacralità, e l’arte, in ogni forma, un invito a tornare in contatto con sé stessi.
Vinebriarte è stato un viaggio nella trasformazione, nella sensibilità e nella bellezza del sentire.

Tele, fotografie e versi poetici hanno dialogato tra loro come elementi di un rito condiviso.
Le mie opere pittoriche, i miei libri, le fotografie di Marco Cirillo e la parola viva di Pasquale Tortorella 

hanno intessuto un percorso simbolico in cui ogni spettatore poteva ritrovarsi.

Mirror: un’opera partecipativa, specchio reale e simbolico.
Il pubblico ha scritto su piccoli fogli ciò che percepiva guardandosi dentro, poi ha lasciato i propri pensieri in una scatola, ricevendo in cambio un messaggio oracolare.
Un gesto semplice ma potente, che ha trasformato ogni partecipante in parte dell’opera stessa.


Dopo aver osservato le persone avvicinarsi a Mirror, leggere, scrivere, lasciarsi toccare da ciò che sentivano, ho provato una gratitudine profonda.
È stato come vedere la mia idea prendere vita, respirare attraverso gli altri.
Ogni foglietto lasciato, ogni sguardo commosso, era la conferma che l’arte, quando nasce da un’urgenza sincera, arriva, tocca, trasforma.
In quel momento ho sentito che tutto il lavoro, la fatica, i dubbi,

avevano trovato il loro senso.
Da lì in poi, la serata è diventata una sinfonia di parole ed emozioni condivise.


La voce poetica di Pasquale Tortorella ha aperto, accordato e chiuso la serata come un battito, accompagnata dal fruscio dei calici.
Ogni verso è stato un respiro condiviso, un modo per riscoprire l’intimità che solo la poesia può offrire.

Tra un calice e una poesia, ho avuto il privilegio di firmare le copie dei miei libri.
Ogni dedica è diventata un dialogo intimo tra anime affini.
Sentire che qualcuno sceglie di portare con sé le mie parole, di farle proprie, è una delle emozioni più pure che l’arte possa offrire.

Grazie a Marco Cirillo, ogni ospite ha potuto imprimere nel tempo un frammento della serata: una fotografia stampata sul momento, da conservare come amuleto di bellezza e memoria.
Un gesto che ha reso tangibile l’essenza di Vinebriarte: rendere eterno un istante di verità.

Ringrazio con il cuore Luisa, anima accogliente di Vinebria,
Marco e Pasquale, compagni di questa alchimia,
e tutte le persone

che hanno partecipato, scritto, acquistato,
nutrendo la nostra arte con la loro presenza

e la loro fiducia.
Ogni parola, ogni sguardo, ogni gesto di sostegno è parte di questa metamorfosi che continua a vibrare.

 

Vinebriarte è stato molto più di un evento:

è stato un atto d’amore collettivo, un piccolo incantesimo di umanità e trasformazione

che continuerà a vivere in ognuno di noi.