la strega del deserto

dalle dune d'oro del deserto sorge una figura d'ombra

 

Appare come schiava,
fragile,
legata da catene di vento,
ma dentro di lei l’anima brucia,
un fuoco antico, indomabile

Le sue parole sono bisbigli di serpente,


carezze di vento caldo,
incanto letale.

 

E con ogni movenza,
ogni sospiro,


intreccia fili invisibili, che incatenano l'anima.

 

<<Posati su di me con la delicatezza di una farfalla, viandante>>

sussurra la strega,

e poi dice ancora:

<<Nutriti dei miei demoni come le farfalle dei cadaveri, scopri l'oscuro nutrimento della mia anima, e lascia che il nostro legame diventi indissolubile>>

Il suo sguardo è una calamità, un incanto,

occhi che catturano senza pietà,

un riflesso d’eternità,

profondità insondabili che risucchiano l’anima di chi osa incontrarli

Mi fermo,
il cuore in tumulto,
chiedendomi se sono sveglio
o intrappolato in un sogno.

La mente mi gioca scherzi,
mi mostra tre streghe...

O forse è il potere di lei?

M'affascina
e confonde la mia mente.

L’amore diventa prigione,
dolce e crudele

Il cuore batte al ritmo del suo comando,
e chi una volta era libero, diventa schiavo.

Ammalia senza senza incantesimi,
è la sua presenza,
pura e potente,
che avvolge,
seduce e domina,
come una forza naturale e irresistibile.

E
così dolce.

Dunque se essere strega vuol dire curare le proprie ferite al chiaro di Luna e danzare con le proprie ombre in modo da rendere più forte la luce del cuore...
allora sì, chiamatemi pure strega.

Immaginate di me ciò che preferite.
Dite ciò che più vi aggrada.

Addossatemi i giudizi, le pulsioni, i dolori, gli odori delle vostre frustrazioni.

A me non importa.