
La Luce Nascosta ed il Risveglio del Bello
Nel mondo moderno, saturato di immagini e pubblicità sfrontate e sovraesposte, dove tutto viene proposto in una modalità pornografica (anche ciò che con la sfera sessuale non ha nulla a che vedere), l’eros ha perso il suo linguaggio originario.
Si è trasformato in uno strumento sterile, un inganno che svuota anziché nutrire,
che illude con violenti piaceri immediati.
Viviamo in un’epoca in cui l’immagine non evoca, ma impone.
Tutto è esibito in modo sfacciato, come carne su un banco di macelleria.
Questo erotismo gridato, esasperato, svuotato di mistero, anestetizza le menti, riducendo la bellezza a un concetto superficiale, ad un consumo frenetico ed ossessivo.
È un eros travisato e violato, che non genera vita, ma spegne la curiosità, rendendo sterile la fantasia e imprigionando gli individui in una dipendenza che genera frustrazione.
Ma l’eros di cui scrive Platone, e che io cerco di evocare attraverso le mie immagini
è qualcosa di completamente diverso.
Platone, nel Simposio, ci ricorda che l’eros autentico non è un appagamento fugace, ma una forza ascendente, una tensione verso il bello che trascende il corpo e risveglia l’anima.
Non è una gratificazione istantanea della carne, bensì un viaggio, una riscoperta del profondo, un risveglio della creatività e della spiritualità.
Nel Simposio, Diotima insegna che l’eros è “desiderio del bello”, un’energia che nasce dalla mancanza e si dirige verso la pienezza.
L’eros non è mai statico; è un movimento continuo, una forza che eleva l’anima verso il sublime. Attraverso l’amore per il bello, l’anima si purifica e si avvicina alla verità.
Scrive Platone:
> “Non è forse attraverso la bellezza dei corpi che si passa a quella delle anime, e da lì alle leggi e alle conoscenze, fino a contemplare il Bello in sé, puro, eterno, immutabile?”
(Simposio, 211c-d)
L’eros, quindi, è un percorso ascendente che parte dal sensibile per condurre al trascendente.
È una forza creatrice, un terreno fertile in cui l’anima può generare "figli spirituali" quali opere d’arte, pensieri elevati, sogni, possibilità, trasformazione e rinascita.
Come il cammino verso il Bello descritto da Platone, le immagini che creo suggeriscono un percorso:
il calice sfiorato, la luce che accarezza la pelle, l’ombra che avvolge il volto: tutto è un invito.
Non a consumare, ma a risvegliare la mente attraverso una dimensione onirica sospesa sulla realtà.
Ho visto persone che, osservando i miei lavori, hanno ritrovato il coraggio di scrivere, dipingere, sognare.
l’eros ha questo potere, ha ravvivato una fiamma sopita, risvegliando la loro creatività e la loro capacità di amare.
è dunque, un vero peccato che la chiave di lettura moderna sia deformante.
Non riflette l’anima, ma la nasconde e soffoca sotto strati di apparenza e perversione. È un’illusione che svuota il desiderio, rendendolo sterile e meccanico, dipendente.
Platone, ci offre la visione corretta:
> “Chi è stato guidato fin qui da un vero amore contempla d’improvviso qualcosa di meraviglioso:
il Bello in sé”
(Simposio, 210e)
L’eros che racconto nei miei progetti, inoltre, è profondamente femminile.
È una forza sottile, calamitante, che non si svela.
Come un fiore che sboccia al crepuscolo, di esso è invisibile l'essenza, ma grazie alla sua visione è possibile scoprire la propria (di essenza), in base a quali forme, nel nostro immaginato, assumono le luci e le ombre che disegnano i contorni dei petali, del gambo, delle foglie.
Non è un’esibizione, ma una presenza.
Non è un grido, ma un sussurro.
È un invito a guardare dentro se stessi, a scoprire la propria anima, la propria storia, il proprio mistero.
Ogni immagine è uno specchio.
Dunque attraverso i mondi che rappresento, l'osservatore vede e riconosce se stesso dando vita ad una creazione reciproca.
Come dice Platone:
> “L’amante genera nel bello ciò che l’anima partorisce: non figli del corpo, ma opere dell’anima”
(Simposio, 209a-b)
Nel mio lavoro vi è un invito a riscoprire l’eros autentico: un cammino verso il Bello interiore.
È un fertile terreno in cui ogni sogno può germogliare, in cui ogni anima può riscoprire la propria luce e conoscere le proprie ombre.
Che queste immagini non siano solo da guardare, ma da vivere, da sentire, da assorbire ed interiorizzare affinché possano essere un’esperienza che nutra ed illumini.
Che ogni osservatore possa trovare, in queste ombre ed in queste luci, la scintilla del proprio eros, del proprio desiderio di creare, di amare...prima di tutto se stesso.
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